AMLETO OTELLO E L'INVENZIONE DELLA MOKA

Amleto Otello Spadini, da buon genovese di adozione, fece di tutto e di più per commercializzare la sua caffettiera. La presentazione della Triplerapid fu un successo. Le fiere furono il trampolino di lancio, come lo fu probabilmente una delle sue prime uscite pubbliche, la fiera del levante di Bari del 1936.

Allora, le regole di vendita nelle fiere, imponevano la presenza del titolare, tra l'altro si presume  esistano addirittura fotografie ritraenti l'allora capo del governo Benito Mussolini immortalato a curiosare tra le caffettiere nello stand di Amleto Spadini.

Nella documentazione storica ritrovata, emerge la spudorata passione di Spadini: il commercio. È stata  addirittura trovata in una bolla datata 21.07.1937 la consegna di 270 misuratori di gas.  Non è tutto, la fantasia e l'intraprendenza di questo personaggio sono inimmaginabili.

 

 

 

 

Amleto Otello Spadini a Genova Sturla

 

L'interesse e la vendita di caffettiere aumenta, ma aihmé anche i reclami. Infatti problemi costruttivi e tecnici limitano l'espansione globale di questo apparecchio. Vari documenti, evidenziano alcune problematiche costruttive, una di esse: il fondo della caffettiera era troppo sottile.

Poi, il problema che accomunava tutte le preoccupazioni di Amleto: la mancanza di una valvolina di sicurezza. La lettera arrivatagli da Tripoli, aveva evidenziato oltre al racconto degli esigenti danni dovuti  all'esplosione della caffettiera, la necessità di trovare immediatamente una soluzione al problema.

A questo punto il personaggio che assume un'importanza decisiva sarà proprio il figlio di Amleto Spadini, Renzo (nato il 10.07.1924). Questi, verrà sin da giovanissimo dichiarato essere un talentuoso disegnatore tecnico. La passione per la geometria e la tecnica lo accompagneranno per tutta la vita. Lo scrupoloso lavoro di ricerca, a tratti rocambolesco, estenuante e l'esaminazione dei documenti, mi avevano portato a definire un verdetto chiaro: Renzo riuscì da giovanissimo a concepire, creare un sistema di sicurezza per la caffettiera. 

Già nel 1939, i primi indizi. In una fattura commerciale ritrovata, datata 12.06.1939, Amleto Spadini vende prima 10, poi 45 caffettiere con dispositivo di sicurezza. La ditta ricevente è la "A. Rousseau e Figlio" (fabbrica surrogati di caffè), inoltre non tarda l'ordine successivo di 90 caffettiere, anch'esse predisposte del  dispositivo di sicurezza.

Quasi 200 caffettiere vendute in poco meno di un mese! Tra l'altro  molte sono le fatture di vendita intestate alla ditta "Bottega del Caffè" di Genova. Interessanti sono i motivi. Il negozio "La bottega del Caffè", apparteneva a Francesco Bertolli. Sì, proprio lui! Questi, oltre alla vendita di vino e formaggi (olio d'oliva non ancora), inoltre finanziava i sogni di molti italiani costretti o desiderosi a cambiare vita, a fare fortuna. Lui, proponeva un finanziamento che avrebbe reso possibile il sogno di espatriare.

 

 

 

 

Fattura commerciale, La Bottega del Caffè

 

 

 

 

Sarebbe stato un gioco da ragazzi proporre nei suoi negozi la caffettiera in vendita ai nostri connazionali in partenza. Questa, non sapeva ancora che un giorno sarebbe diventata uno dei simboli d'italianità nel mondo.

 

 

 

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